Autore e regista teatrale.
Ha iniziato a lavorare come aiuto-regista di Gian Carlo Celli al Dioniso Teatro,
partecipando, nel ’67, all’unica edizione di un off-Spoleto Festival, iniziando così la sua
ricerca nel teatro d’avanguardia.
Dopo esperienze di teatro-militante con il gruppo ‘gli Uccelli’ e gli artisti della galleria
‘l’Attico’, nel 1971 comincia un’autonoma attività allo storico Beat 72, caratterizzando
quel luogo-cantina come punto di riferimento per il teatro di ricerca a Roma.
Con Ulisse Benedetti e Mario Romano, proprio al Beat 72, ha realizzato stagioni di
intensa attività di spettacoli, performances, avvenimenti, proposte e progetti culturali
non solo di teatro ma anche di musica, poesia, arte, in continuità con le idee dei
movimenti dell’avanguardia storica fondando una stagione felicissima per la scena
italiana che lì ha visto sorgere larga parte delle sue migliori energie: da Carmelo Bene al
tandem De Berardinis-Peragallo, da Giuliano Vasilicò a Memè Perlini, a tanti altri.
In quegli anni Simone ha realizzato tanti spettacoli ‘Morte Funesta’ di Dario Bellezza, ‘La
Bella Addormentata’ di Elio Pagliarani, ‘Bis-Happening’ di Kaprow e Withman;
‘Scarface’, ‘Cavalli di Battaglia’ , ‘Stalker’ con Victor Cavallo. Parallelamente ha dato
vita, sempre al Beat ’72, a iniziative musicali come, ad esempio, i ‘Lunedì della musica
Moderna e Contemporanea’; ‘Canti e Vedute del Giardino Magnetico’ di Alvin Curran; lo
storico convegno su "La canzone di protesta" nel novembre 1966, con Luigi Tenco e
Lucio Dalla; ‘Opening Concerts’ - ‘East-West Music’ - ‘ India-America’ alla Sala
Borromini di Roma; ‘Concerti per Strumento Protagonista ’ alla Galleria Nazionale
d’Arte Moderna.
E’ stato, nel ’79, ideatore ed organizzatore - con Ulisse Benedetti, Mario Romano,
Franco Cordelli - del famoso ‘Festival Internazionale dei Poeti’ di Castelporziano (e delle
successive edizioni).
Il più recente spettacolo, da lui ideato e diretto al Teatro India-Roma nel 2001, è stato:
‘al suo Poeta: Peppe er Tosto’ ispirato ai “Sonetti Romaneschi” di Gioacchino Belli.