Ispirata alle celebre Trinità di Andreij Rublëv, proclamata dal Concilio dei
cento capitoli come Icona delle icone, l’opera ‘in stallo’ TRINITÀ
(preghiera per L’Aquila) è un dono-sacrificio al tragico evento sismico
della città de L’Aquila e ai suoi abitanti, elaborando iconicamente una
‘conversione’ della natura sismico-vibrazionale del distruttivo movimento
tellurico in ‘segnale’ sonoro orante, devozionale, laicamente credente
nell’Annunciazione della vita che continua, segnata (ma anche sognata)
in una verità, nonostante tutto, a misura d’uomo per il futuro.
Il gesto intenzionale (originario del suono e della musica) della messa in
vibrazione di una corda con un uovo di pietra sospeso (d’ispirazione
pierofrancescana) che rintocca, una coppa-ciotola-campana (il grembo
mariano centrale indicato dal quarto soggetto, assieme alle tre entità
angeliche dei personaggi, la ciotola appunto, ma anche nel vuoto definito
dal profilo dei tre personaggi-angeli del capolavoro di Rublëv) costituisce
un Gopy-Yantra, uno ‘strumento’ d’ispirazione bengalese, il cui suono
(natura vibratoria) ‘accordato’ trapassa dal metallo in comunione al
blocco di pietra (lapis-animus) testimone della ‘storia’ aquilana in una
micro-sollecitazione risonante.
L’installazione sarà affiancata dall’esecuzione in forma di concerto della
GRANDE PREGHIERA TIBETANA DELLA PACE n. 10 di Collemaggio
per 9 interpreti e strumentarium rituale.
Nicola Cisternino (Italia 1957) compositore, direttore e artista è autore di
particolari scritture musicali definite Graffiti Sonori con le quali realizza le
sue composizioni. Sue musiche e installazioni sono state eseguite,
esposte e realizzate in vari festivals e residenze artistiche nel mondo.
Attualmente è docente di Arti e Musica Contemporanee presso
l’Accademia di Belle Arti di Venezia.